Strategie per Ottimizzare la tua Infrastruttura IT

Nel contesto aziendale contemporaneo, la capacità di un’azienda di mantenere un vantaggio competitivo dipende in modo critico dalla sua agilità operativa. Sebbene il talento e la visione strategica dei team siano fondamentali, l’elemento che più di ogni altro determina la velocità di esecuzione è l’infrastruttura tecnologica sottostante. L’infrastruttura non può più essere considerata un mero centro di costo: al contrario, deve essere riconosciuta come un asset strategico che abilita l’innovazione e il time-to-market.

In questo articolo, Franco Geraci, Head of Engineering in Bitrock, si rivolge direttamente a CTO e decision maker IT. Attraverso l’esperienza maturata sul campo, vengono illustrati alcuni principi fondamentali per superare le barriere infrastrutturali più comuni. Consigli pratici per ottimizzare l’infrastruttura tecnologica del proprio business, garantendo che ogni iniziativa di evoluzione digitale possa toccare terra in modo efficace e sostenibile.


L’Infrastruttura dietro l’innovazione

Nonostante il continuo clamore mediatico che circonda l’Intelligenza Artificiale, le piattaforme digitali e le tecnologie di tendenza, la verità di fondo è che senza un’infrastruttura solida e performante, tutti questi sforzi rischiano di restare mere vetrine. 

L’esperienza diretta in contesti aziendali, specialmente in Italia, rivela che un numero ancora troppo elevato di imprese si affida a sistemi che arrancano: data center interni obsoleti, reti lente e una gestione del cloud ibrido priva di una visione architetturale chiara. Eppure, è proprio in questa infrastruttura, spesso trascurata o vista come un costo, che risiede il vero motore dell’innovazione e della produzione. Se questo motore non gira al massimo delle prestazioni, la capacità di produrre, innovare e accelerare il time-to-market viene inevitabilmente compromessa. 

La rigidità aziendale spesso deriva da errori strategici noti. Molti decision maker, per esempio, affrontano la migrazione senza conoscere i carichi reali dei loro sistemi, risultando in inefficienze a lungo termine. Un altro errore comune è affidare la rete Operational Technology (OT) a fornitori distinti e disconnessi dall’IT, creando silos che impediscono la fondamentale integrazione tra i due domini. Altrettanto dannoso è tagliare i budget sulla manutenzione pensando di ottenere un risparmio, per poi piangere sui costosi fermi macchina e sull’aumento del debito tecnico. La sicurezza rappresenta un fattore critico intrinseco in qualsiasi architettura IT, sia essa cloud-native, on-premise o ibrida. Tuttavia, l’adozione di servizi cloud computing consente di mitigare l’onere operativo e finanziario della gestione del rischio, in quanto il Cloud Service Provider si assume la responsabilità della sicurezza dell’infrastruttura sottostante

L’infrastruttura IT non è un costo da tagliare, bensì un asset da far rendere: se l’ infrastruttura è rigida, anche l’azienda lo sarà, compromettendo l’agilità operativa. L’ottimizzazione dell’infrastruttura diventa quindi l’impegno strutturale che garantisce l’efficacia di ogni iniziativa digitale.


La Governance come pre-requisito per l’evoluzione

Un imperativo strategico per qualsiasi iniziativa di modernizzazione infrastrutturale è l’istituzione di una rigorosa e completa governance IT. L’esperienza dimostra infatti che tentare di sovrapporre nuove soluzioni – come l’adozione del cloud o architetture a microservizi – su un ambiente esistente non mappato o disordinato non risolve le inefficienze, ma introduce ulteriore complessità e debito tecnico.

La priorità risiede nel fare ordine: è indispensabile possedere una comprensione documentata di tutti gli asset tecnologici, delle loro interdipendenze e dei flussi operativi.

Una corretta ottimizzazione dell’infrastruttura IT inizia con la creazione o l’aggiornamento di un Configuration Management Database (CMDB) dinamico e funzionale. Tale strumento deve superare la funzione di semplice inventario, per diventare un registro vivo e attivo che comprenda:

  • Dettagli sulle interdipendenze: occorre effettuare una mappatura delle relazioni tra servizi e applicazioni critiche e la loro dipendenza dall’infrastruttura sottostante.
  • Gestione del ciclo di vita: è importante tracciare lo stato (es. end-of-life, requisiti di patching) di tutti i componenti software e hardware per mitigare i rischi di sicurezza e obsolescenza.
  • Definizione della ownership: risulta fondamentale l’assegnazione chiara delle responsabilità di gestione e manutenzione, eliminando ambiguità che rallentano la risoluzione dei problemi.

Finché la conoscenza dell’ecosistema IT rimane parziale, l’introduzione di nuovi strumenti rappresenta solo uno spostamento di problematiche complesse, non una risoluzione. La governance basata sulla trasparenza rappresenta quindi il primo fondamento su cui costruire la resilienza e l’efficacia operativa.


Integrazione strategica tra OT e IT

Per le aziende operanti in settori ad alta intensità produttiva (per esempio, il manifatturiero, l’utility o la logistica), l’efficacia della trasformazione digitale è direttamente proporzionale alla capacità di integrare l’Operational Technology (OT) con l’Information Technology (IT).

Le iniziative di business più avanzate — come la manutenzione predittiva e l’analisi in tempo reale dei processi produttivi — richiedono che i dati generati dai sistemi fisici di produzione fluiscano in modo continuo, sicuro e standardizzato verso i sistemi aziendali IT. Storicamente separati, questi domini devono convergere per permettere che le decisioni basate sui dati abbiano un impatto immediato sul mondo reale.

La vera sfida nell’attuale panorama industriale non si limita alla semplice connettività tra i sistemi, ma risiede nella necessità critica di stabilire uno strato di astrazione e standardizzazione che possa colmare il divario tra i protocolli proprietari del mondo OT e gli standard aperti dell’IT.

L’adozione di architetture di edge computing e piattaforme di event streaming, come Apache Kafka, si rivela pertanto essenziale per affrontare questa complessità. Questi strumenti consentono innanzitutto di standardizzare l’ingestion dei dati: normalizzano i dati grezzi dei sensori in un formato uniforme, ad esempio JSON, rendendoli immediatamente fruibili all’IT. Parallelamente, garantiscono la necessaria sicurezza e affidabilità nel gestire il flusso di dati in modo resiliente, un aspetto fondamentale in ambienti operativi critici. Infine, e non meno importante, queste architetture abilitano l’analisi in tempo reale, fornendo ai sistemi di analisi dati e Machine Learning informazioni contestualizzate e tempestive per innescare azioni immediate.

Questa convergenza strategica tra IT e OT è l’unico percorso per assicurare che le iniziative di business raggiungano il loro pieno potenziale operativo, eliminando le frizioni e gli ostacoli causati da silos tecnologici o dipendenze dai singoli fornitori.


Dalla riduzione dei costi alla misurazione del valore totale

Un errore strategico comune è quello di focalizzare le iniziative di modernizzazione infrastrutturale sulla mera riduzione dei costi. È fondamentale che i decision maker IT adottino una prospettiva più ampia, concentrandosi sulla misurazione del valore totale di proprietà (TVO – Total Value of Ownership).

Un’infrastruttura che garantisce un risparmio immediato, ma che introduce rigidità e rallenta l’evoluzione futura, rappresenta infatti una passività a lungo termine. Investire strategicamente nell’infrastruttura è un atto di lungimiranza essenziale, paragonabile alla cura del motore di un’auto da corsa: se curato, garantisce le massime prestazioni; se trascurato, compromette l’intera competizione.

Nello specifico, quantificando il TVO, si possono misurare diversi benefici:

  • accelerazione del time-to-market, valutando la riduzione dei tempi necessari per il deployment di nuove funzionalità o prodotti, abilitata da pipeline CI/CD automatizzate e da architetture cloud-native.
  • Un altro vantaggio importante riguarda la mitigazione del rischio, misurando l’aumento della resilienza e la riduzione del rischio operativo (come i tempi di recupero ridotti) derivante dall’adozione di piattaforme automatizzate.
  • Infine, il TVO aiuta nella generazione di nuovi ricavi, identificando i nuovi modelli di business o servizi che possono essere offerti solo grazie alle capacità di analisi in tempo reale o alle prestazioni garantite dalla nuova architettura.

Conclusione

Per un CTO, oggi la priorità non è più l’adozione di strumenti e tecnologie di tendenza, bensì l’impegno per un’ottimizzazione dell’infrastruttura IT profonda e strutturale. La salute dell’architettura IT si riflette infatti direttamente sulla performance e sulla competitività dell’intera azienda.

I principi esposti in questo articolo – l’ordine come fondamento dell’innovazione, l’integrazione fra OT e IT come veicolo per l’innovazione reale, e la misurazione del valore dell’investimento – sono tra gli elementi chiave per garantire l’agilità aziendale. Investire in una piattaforma solida e ben gestita è la garanzia che il business possa evolvere alla velocità richiesta dal mercato.

Bitrock si posiziona come partner strategico per i CTO che cercano di trasformare la propria infrastruttura da onere a fattore di successo. La nostra expertise non si limita alla consulenza teorica: i nostri professionisti e team tecnici operano in modo integrato, garantendo una completa esecuzione delle strategie delineate.

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